MESSAGGIO di Gesù, 21/03/2001, Giampilieri Marina (Precetto Pasquale)
GIAMPILIERI MARINA 21/03/2001
MESSAGGIO DI GESU’
Figli miei,
la Pasqua è il tempo in cui Io, Gesù, ricevo tante gioie. Si fa più festa in Cielo per un peccatore che si converte che non per novantanove giusti.
Quanti peccatori lasciano il peccato e ritornano seriamente a Dio! Cambiano vita. Quanti che non si danno pensiero di confessarsi e di comunicarsi si decidono a fare ciò nella Pasqua!
Sono queste le gioie di Gesù.
Ma quante amarezze ha Gesù nel tempo di Pasqua! Peccano coloro che decidono di non fare il Precetto Pasquale, e sono tanti; peccano coloro che vanno a confessarsi ed a comunicarsi per lasciare contenti i familiari religiosi o per convenienza sociale; peccano di sacrilegio coloro che si confessano male, senza il dovuto dolore, senza il serio proponimento di non peccare più, oppure tacendo in confessione volontariamente qualche grave peccato. Chi si confessa male, fa male anche la Comunione che diviene sacrilega. La confessione sacrilega e la Comunione sacrilega non soddisfano il Precetto Pasquale e si è tenuti a rifarlo bene.
Tutte le creature che vivono in comunione con Me, in grazia di Dio, si interessino affinché i familiari e coloro ai quali sono legati dal vincolo di parentela o di amicizia, soddisfino il Precetto Pasquale.
Interessarvi vuol dire pregare per loro e dire la buona parola per invogliarli al Precetto Pasquale. Invogliare e non costringere, perché quando si è costretti si ricevono male i Sacramenti, ed è meglio stare lontani dai Sacramenti anziché fare sacrilegi.
Chi tralascia consapevolmente il Precetto Pasquale pecca, se il tempo prescritto è già passato resta sempre l’obbligo di soddisfare al più presto al Precetto. Come colui che deve dare una somma nel tempo stabilito, pur passato quel tempo, è tenuto ancora a versare la somma.
Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.