MESSAGGIO della Madonna, 25/03/2005, Giampilieri Marina
GIAMPILIERI MARINA 25/03/2005
MESSAGGIO DELLA MADONNA
(venerdì santo)
Figli miei,
sono qui con l’apostolo Giovanni che tutti vi rappresenta, figli miei, sotto la croce su cui mio figlio Gesù sta vivendo le ore sanguinose della sua atroce agonia.
Ogni gemito del suo dolore trapassa come spada la mia anima addolorata, ogni goccia del suo patire viene raccolta nel calice aperto del mio Cuore Immacolato.
Sono qui a cercare un po’ d’amore e di compassione da offrire per alleviare la grande sete di Gesù che agonizza.
Io domando un poco d’amore, ma attorno a noi vi sono disumana cattiveria, odio profondo, grida e bestemmie che salgono dai cuori e dalle labbra di coloro che assistono alla sua esecuzione. E fra essi c’è un grido che penetra il mio cuore, lo ferisce e lo fa sanguinare d’indicibile dolore:”Scendi dalla croce, se sei figlio di Dio salva te stesso. Discendi dalla croce ed allora crederemo in te”.
Ma se per salire su questa croce mio figlio è nato, è cresciuto, è vissuto per diventare il docile agnello che mansueto viene condotto al macello. Lui è il vero agnello di Dio che toglie tutti i peccati del mondo. Io, con la mia presenza di mamma, oggi devo aiutarlo a restare sulla croce perché il volere del Padre si compia e voi possiate essere da lui redenti e salvati.
Resta, o figlio mio, sulla croce solo così tu ci salvi, solo così tu attiri a te tutto il mondo.
Per questo per nove mesi ti ho portato nel mio grembo e ti ho donato carne e sangue per la tua nascita umana.
Per questo sei nato da me a Betlemme e sei cresciuto come ogni uomo attraverso il ritmo del tuo umano sviluppo.
Per questo ti sei aperto come un fiore durante la tua infanzia e ti sei formato nel vigore della tua adolescenza.
Per questo hai portato il peso del lavoro quotidiano, nella povera casa di Nazareth sei stato ogni giorno assistito da me, tua tenera mamma, con l’aiuto del tuo padre legale Giuseppe.
Per questo hai trascorso i tre anni faticosi della tua vita pubblica annunciando il vangelo di salvezza, guarendo gli ammalati, perdonando ai peccatori, aprendo le porte del regno ai poveri, ai piccoli, agli umili ed agli oppressi.
Per questo hai subito il giudizio e la condanna del tribunale religioso, convalidata da Pilato, che ti ha consegnato alla croce.
Eccoti oggi disteso sul trono della tua gloria preparato dal Padre Celeste per te, suo figlio unigenito, dolce e divino agnello che toglie dal mondo tutto il peccato, il male, l’odio, l’impurità e la morte.
Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.